La festa di ieri è stata un bel momento di condivisione e di gioia piena. Ringraziamo il Vescovo Matteo che è stato con noi per tutta la serata e si è rivelato come sempre molto disponibile, simpatico e alla mano. Dopo aver visitato gli stand di tutti i progetti ed aver raccolto una serie di spunti dai volontari, a fine serata ha fornito alcune indicazioni che vogliamo condividere con tutti i volontari:
Zoen Tencarari – Quali strade concrete ci puoi suggerire, don Matteo, per vivere una fraternità sempre più vera e forte?
Zuppi: L’unico modo di vivere seriamente la fraternità è fare qualcosa per gli altri.
Però le due dimensioni del fare qualcosa per gli altri e del volersi bene si completano; se uno si vuole bene da solo, rimanete tra di voi, diventate un club. Il volersi bene ed il voler bene agli altri stare tutti insieme è una cosa strepitosa. C’è tanto da fare per gli altri e questo deve aiutarci a crescere nell’amore fra di noi.
Non Sei Sola – Cosa si può fare per aumentare la sensibilità sulla dignità della donna, in particolare vittima della tratta di strada ?
Zuppi: Io credo facendo conoscere, come ha fatto il Papa andando a trovare vittime della tratta alla Giovanni xxiii, per esempio se riusciamo a fare qualche iniziativa per far conoscere non soltanto la dignità, ma anche la sofferenza, ad esempio facendo una via crucis contro la violenza alle donne. Noi dobbiamo fare conoscere queste cose perché speriamo che questo apra gli occhi a tanti.
Aurora – Come si migliora l’accoglienza ?
Zuppi: Dobbiamo migliorare noi. La vera miglioria è crescere noi nell’attenzione, nella caapcità di saper riconoscere, nel mettere a proprio agio, nel cercare le risposte. Dipende da noi.
Pamoja – Come aumentare la missionarietà nelle Parrocchie, e nei giovani ?
Zuppi: Dobbiamo sviluppare di più questa coscienza. Se uno pensa che andare in missione sia un hobby per qualche affezionato si sbaglia, il problema di fondo è che un cristiano, se è cristiano, non può che essere missionario, perché un cristiano deve uscire, andare fuori.
Zuppi: Io credo che i confini li togliamo andando per strada perché se usciamo per strada i confini finiscono. Se stiamo dentro perdiamo moltissimo tempo in politica interna, se stiamo fuori sarà una proporzione più accettabile, altrimenti staremo sempre a parlare di confini. Servono una porta aperta e cuori intelligenti oltre che buoni.
Zuppi: Io penso soprattutto che sia importante dare sicurezza, conoscere. Non conoscendo puoi avere paura che l’altro ti freghi, quando lo conosci ti chiedi perché non volergli bene ? Più facciamo conoscere, più allargheremo l’accoglienza, la condivisione, la vicinanza.
Zuppi: A Bologna si fanno tante cose, ma se dico che facciamo troppo poco si allarmano. Le persone pensano (di me) ”vuol dire che non conosce la città …”. Dobbiamo dire che facciamo troppo poco: se abbiamo un talento dobbiamo spenderlo e non misurare su di noi, ma sul bisogno, chiedendoci cos’è che possiamo fare. Sul carcere c’è tantissimo da fare. Uno dei problemi più grossi è il lavoro dentro e fuori. A quelli che dormono ancora all’aperto che diciamo che noi facciamo già tanto ?
C’è anche tanta generosità, ad esempio per il terremoto, quasi istintiva, ma io credo che il terremoto lo abbiamo tutti i giorni, allora come ci mobilitiamo quando ci sono delle occasioni di emergenza: far conoscere, mobilitare, toccare i cuori, troveremo tanta disponibilità.
Grazie a tutti i partecipanti e grazie Vescovo Matteo!