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Messa per l’Afghanistan

Dall’ inizio dell’estate si erano moltiplicate le richieste di evacuazione degli Afghani, che avendo lavorato per i paesi occidentali, avevano oggettive paure per le loro famiglie e chiedevano di poter lasciare il paese in vista dell’arrivo dei Talebani. Da parte dell’occidente solo generiche rassicurazioni. Oggi con la caduta di Kabul non riusciamo a toglierci dagli occhi e dalla coscienza le immagini delle persone che disperate cercavano di salire sugli aerei, stipati all’inverosimile, bambini affidati a militari per il solo fatto che erano al di là di una recinzione.

Come Albero di Cirene siamo vicini spiritualmente a tutte queste persone che vivono la disperazione di questo momento, preghiamo per le famiglie dei ragazzi che ospitiamo nelle nostre case e per quanti temono per la propria vita.

Vi invitiamo il giorno 31 agosto ore 19 a partecipare ad una messa per l’Afghanistan presso la Sala tre tende nella Parrocchia di Sant’Antonio di Savena, via Massarenti, 59 presieduta dal nostro Cardinale Arcivescovo Matteo Maria Zuppi. Durante questa celebrazione daremo voce ai ragazzi afghani per avere notizie dirette di com’è la situazione.

 

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Lunedì 21 assemblea!

Ricordiamo che lunedì 21 ci sarà l’assemblea annuale!

Se sei curiosa o curioso di sapere cosa abbiamo fatto durante questo periodo del COVID e se vuoi sapere quali idee abbiamo per quest’anno, non puoi mancare all’assemblea.

Ore 20:30 aperitivo di benvenuto

Ore 21:00 inizio assemblea

L’assemblea si terrà all’aperto garantendo le norme sul distanziamento.

Vi aspettiamo!

 

Ricordiamo la possibilità di devolvere il 5xmille alla nostra associazione per realizzare tanti progetti, basta inserire il nostro codice fiscale (91223160374) nella dichiarazione dei redditi

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Convocazione assemblea 2021

I Signori Soci dell’Albero di Cirene odv sono convocati per l’Assemblea annuale il giorno 15 giugno aprile 2021, alle ore 23.00 presso la sede dell’associazione in Via Massarenti 59 – Bologna, in prima convocazione e il giorno

Lunedì 21 Giugno 2021, alle ore 20.30

stesso luogo, in seconda convocazione qualora occorra, per discutere e deliberare in merito al seguente Ordine del giorno:

  1. Verifica dei progetti 2020, esame del rendiconto al 31 dicembre 2020 e della relazione predisposta dal Consiglio direttivo e delibere conseguenti;
  2. Programmazione per l’anno 2021;
  3. Varie ed eventuali.

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news, Non Sei Sola

Aggiornamenti da Non sei sola!

Negli ultimi mesi, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, il progetto ha continuato le sue attività nel rispetto delle varie norme e ci piace condividere quanto è stato fatto!

Da ottobre 2020 a febbraio 2021 sono state fatte 43 uscite serali e negli ultimi due mesi abbiamo sperimentato 5 uscite diurne, in quanto il fenomeno dello sfruttamento è cambiato (per andare incontro al coprifuoco serale delle 22) e abbiamo deciso di aggiungere uscite diurne, per avere comunque modo di incontrare le ragazze con i gesti semplici ed umani che accompagnano questo servizio. A seguito delle uscite diurne, 3 ragazze nigeriane hanno chiesto un colloquio. Con una di loro (di Reggio Emilia) è stato fatto un primo incontro prima che iniziasse la “zona rossa”; per quanto riguarda le altre due ragazze, che attualmente non dovrebbero essere in strada: per una di loro (che viene sempre da Reggio Emilia) si è in attesa di poter tornare a pianificare un incontro appena ci sarà la possibilità di muoversi; l’altra, che viene da Ferrara e che per telefono ci ha espresso, oltre al desiderio di cambiar vita, anche alcune esigenze più materiali legate a questo momento, è stata messa in contatto con una rete di volontari presenti a Ferrara per poter fornirgli un sostegno, in attesa poi di poterla incontrare.

In questo periodo abbiamo svolto 2 incontri di sensibilizzazione: uno online il 24 gennaio, con il gruppo scout di Reggio Emilia ed uno il 15 febbraio presso lo studentato gestito dalle suore Canossiane che ospita qui a Bologna studentesse universitarie.

Nel weekend del 6-7 febbraio e per il giorno di Santa Bakhita (8 febbraio) abbiamo organizzato una vendita di primule per autofinanziamento destinati al sostegno materiale dell’Unità di strada e di Casa Magdala ed abbiamo raccolto circa 1.300 euro.

L’8 febbraio, il giorno di Santa Bakhita abbiamo celebrato in parrocchia ed on-line una messa in ricordo della santa e di tutte le vittime di tratta

Abbiamo organizzato un incontro con Cecilia e Alice, operatrici di Casa S. Bakhita dell’Ass. Papa Giovanni XXIII, che ci hanno parlato della vita nelle case di accoglienza che ospitano ragazze vittime di tratta, portandoci la loro esperienza diretta.

E a Casa Magdala cosa succede? In questo momento la volontaria Greta, sta facendo vita di condivisione in casa con due ragazze nigeriane accolte, le quali stanno ancora cercando lavoro impegnandosi nel frattempo nello studio della lingua italiana. In questi mesi le volontarie esterne hanno continuano a mantenere i contatti con le ragazze in casa attraverso momenti in presenza o online a seconda del periodo, mentre Greta mantiene i rapporti con l’associazione frequentando settimanalmente gli incontri con le altre case comunitarie (casa canonica, casa san Nicolò, Casa del Nardo).

 

Stay connected – stay tuned 😉

Scuola di Italiano

La porta del doposcuola Giramondo

Si apre la porta e puntualmente c’è già qualche bambino arrivato in anticipo, con il sorriso sotto la mascherina e lo zaino in spalla. Quanto più noi volontari, i maestri del doposcuola, diciamo loro di attendere cinque minuti così da sistemare la saletta, più le loro gambette diventano trepidanti dalla voglia di entrare. Un saluto ai genitori e via, si mettono in fila mentre uno ad uno vengono chiamati per farsi misurare la temperatura, passarsi il gel amuchina sulle mani e sistemarsi al proprio banco.

Da qui comincia il “casino”, quel casino buono di vivacità che riempie la saletta.
Voci che ci cercano – “non vedo la maestra Laura, c’è oggi? Posso fare i compiti con te?”; voci che ci raccontano con entusiasmo la giornata; libri e quaderni che man mano formano una pila altissima sul banco – “partiamo dai compiti che senti più difficili, diciamo noi, così proviamo a farli insieme”; richieste continue tra un esercizio e l’altro – “maestro mi puoi stampare un disegno dei supereroi da colorare? C’è ancora tempo per giocare fuori insieme? Oggi ci sono le caramelle?”. Insomma, nel tempo del doposcuola non ci si annoia mai: passa tra esercizi, risate, merenda, letture ad alta voce, staffette in cortile, autoritratti, calcoli con le dita, colori. Un tempo che non sembra vero sia già finito una volta arrivata l’ora di salutarsi, ma anche un tempo che nel mezzo si è dilatato così tanto da accogliere tutta la voglia di stare insieme.

Il doposcuola Giramondo conta 30 iscritti tra ragazzi delle medie e bambini delle elementari più 24 volontari, divisi in quattro turni su tre giorni della settimana. Dall’inizio dell’anno scolastico ha aperto la sua porta senza sosta. Solo la zona rossa ha costretto alla chiusura, ma tutta quella voglia di stare insieme ha trovato una nuova modalità: il doposcuola online. Ecco allora una porta diversa, quella virtuale, anche se qualcosa non è cambiato: quando si apre ci sono già alcuni bambini in collegamento che ci aspettano. Tra compiti e ricerche, operazioni scritte sulla lavagna virtuale, giochi interattivi in cui ci si sfida nel dare la risposta giusta, il doposcuola continua senza far mancare entusiasmo e divertimento.

I maestri del doposcuola raccontano…

Domenico, 16 anni
Sono venuto a conoscenza del doposcuola grazie al mio gruppo scout, che ogni anno ci propone un servizio nel sociale. Penso che questa esperienza mi abbia aperto la mente e mi abbia fatto riflettere su come esistano, anche vicino a noi, tante situazioni di difficoltà che spesso non conosciamo o che spesso facciamo finta di non vedere. Tuttavia, nel vedere i bambini felici di apprendere e contenti di poter studiare per il loro futuro, anche io mi rendo conto di quanto possiamo fare per gli altri e con gli altri.

Aurora, 21 anni
Nel 2019 ho iniziato il servizio civile presso l’associazione Papa Giovanni XXIII: uno dei servizi che svolgevo era l’aiuto compiti presso il doposcuola Giramondo una volta a settimana. Fin da subito ho svolto con entusiasmo questa “mansione” che mi ha permesso di acquisire ulteriori capacità relazionali con i bambini. Terminato l’anno di servizio civile ho comunque deciso di continuare a frequentare il doposcuola perché quella che è iniziata come “mansione” è diventato per me un vero e proprio impegno che ho deciso di portare avanti. Credo molto in questo progetto e mi rende felice sentirmi utile per questi bambini, ormai parte della mia quotidianità da due anni a questa parte, anche solo per rendere meno pesante quell’ora di compiti a fine settimana.

Sara, 18 anni
Ho conosciuto l’Albero di Cirene grazie al mio gruppo scout Agesci Bologna 1 che mi ha inviato a prestare servizio quest’anno. Sono molto felice di fare questa esperienza e di poter stare con i bambini, soprattutto durante questo periodo che credo sia molto difficile per tutti. Fin da subito mi sono sentita coinvolta e accolta in un clima veramente speciale. È molto bello il legame che si crea tra i vari educatori e soprattutto quello che si crea con i bimbi che seguiamo da cui si riceve sempre moltissimo!

A cura delle volontarie e del doposcuola


news, Non Sei Sola

Buon compleanno Casa Magdala!

Grazie dei tanti anni trascorsi insieme. Grazie del dono che ci fai di poter accogliere e rigenerare le sofferenze di donne sopraffatte dalla violenza, dalla povertà, dall’abbandono, le affidiamo alla protezione di Santa Bakhita. Grazie casa Magdala per il dono di tante giovani ragazze volontarie che hanno scelto di mettersi in gioco, di camminare fianco a fianco con la sofferenza, il dolore, le difficoltà , mettendosi a servizio di un bene superiore, per crescere personalmente e contribuire a costruire un mondo diverso, migliore, secondo il comandamento dell’amore che ci ha lasciato Gesù. Auguri Casa Magdala, ti vogliamo bene e speriamo tanto di poter continuare a camminare insieme a te nel bene e nel male.

 

 

Liberi di sognare, news

Liberi dentro Eduradio

è un programma per il carcere e non solo!

Ancora oggi è bloccato l’accesso ai volontari nella casa circondariale a causa dell’emergenza sanitaria. Questo programma è nato dal desiderio di non interrompere il servizio culturale, educativo, di assistenza spirituale che da diversi anni fornisce una importante rete bolognese formata da alcune realtà esterne che operano in carcere, tra cui la nostra associazione. Per questo è stato avviato tale programma radio/TV che prosegue, come da locandina allegata, per farci rendere più vicini alle persone detenute, fornire loro un sostegno che possa essere condiviso anche da tutti i radioascoltatori e telespettatori che vorranno seguire questa trasmissione.

Partecipiamo, assieme alle altre associazioni, attraverso l’animazione del momento “Il Vangelo vicino a Te” che viene trasmesso il sabato, sempre come da locandina allegata.”

 

Qui il volantino con tutti gli appuntamenti

 

news, Non Sei Sola

Santa Giuseppina Bakhita

Più conosciuta come “mamma Moretta” portò per tutta la sua vita 144 cicatrici, che le avevano fatto dopo essere stata rapita e fatta schiava quando aveva circa nove anni. Sono le cicatrici che portano sul corpo e nell’anima le tante donne che scappano dalla violenza e dalla schiavitù moderna alimentata da una cultura della mercificazione. Uomini e donne ridotti a corpi da vendere e comprare. Incoraggiati dalle parole di Papa Francesco: “Le testimonianze delle vittime che hanno il coraggio di rompere il silenzio sono un grido di richiesta di aiuto che non possiamo ignorare.” , la nostra associazione nell’ambito del programma di iniziative dal titolo “dall’8 febbraio all’8 marzo” promosso dai volontari e dalle volontarie del progetto NON SEI SOLA , il giorno 8 febbraio si unirà alle tante iniziative di preghiera contro il traffico di esseri umani, continuando l’impegno di accoglienza a CASA MAGDALA, per offrire alle donne vittime di tratta la possibilità di essere protette dalla violenza e di ricucire le ferite inferte dall’indifferenza della società.

Centro d'Ascolto

Iscriviti al Servizio Civile Universale presso l’Albero!

Se hai tra i 18 e 28 anni leggi bene questa notizia, potrebbe cambiarti la vita!

Il servizio civile universale offre l’opportunità di dedicare 12 mesi della propria via ad una “causa” prestando il proprio servizio presso enti convenzionati. (scadenza 15 febbraio)

Il progetto RISALIRE IN SUPERFICIE ha come tema il disagio sociale e si svilupperà nel territorio della Città Metropolitana di Bologna, e in particolare nei comuni di Castelmaggiore, Bologna e Imola e interviene nell’ambito dell’assistenza adulti in condizioni di disagio e fragilità. Il progetto è stato realizzato da PGXXiii in collaborazione con la nostra associazione e la Diocesi di Imola.

L’impegno richiesto è di 25 ore settimanali , con un riconoscimento economico di circa 400 euro mensili. La presentazione del progetto sarà on-line fino al giorno 15 febbraio.

Qui trovi la scheda del progetto con maggiori dettagli.

Ulteriori informazioni sono disponibili presso il sito dedicato al servizio civile della PGXXiii

Link al progetto con info e link alla candidatura

Portale della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’invio della candidatura

Info disponibili anche presso la nostra segreteria

 

 

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Sulla stessa barca

Abbiamo deciso questo titolo per l’ultimo numero del giornalino perché queste parole di Papa Francesco pronunciate nel giorno del momento straordinario di preghiera nel tempo del covid, descrivono in maniera semplice e completa questo periodo così particolare che stiamo vivendo.  Tutti abbiamo in mente i lenti passi che Papa Francesco percorreva in salita dalla piazza verso l’entrata della Basilica di San Pietro per soffermarsi dinanzi al grande crocifisso che lo attendeva all’entrata sul sagrato, accogliendolo con lacrime di pioggia che scendevano abbondanti dal cielo e dal suo volto. Immagine e scena che raccoglieva le paure e le sofferenze di tutta l’umanità disseminata sulla terra. I problemi di oggi sono diventati problemi globali e nessuno può sentirsi al sicuro, che si tratti di un virus letale o del riscaldamento globale siamo tutti chiamati in causa. “Maestro non ti importa che noi moriamo?” è un grido che risuona nel nostro cuore in questo momento difficile e potrebbe essere facile lasciarsi andare allo sconforto, ma se siamo tutti sulla stessa barca allora con noi c’è anche Lui, Gesù. Chiamiamolo come hanno fatto gli Apostoli e avremmo la certezza che il vento si placherà. 

“E’ tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di sapere ciò che è necessario da ciò che non lo è. La preghiera ed il servizio silenzioso sono le nostre armi vincenti. “Perché avete paura? Non avete ancora fede?” L’inizio della fede è sapersi bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti da soli, da soli affondiamo”. Intanto a noi crollano certezze e strutture che per secoli hanno sorretto la società ma che ora non sono più corrispondenti alla vita reale. Questo provoca smarrimento, crisi di identità, angoscia. C’è chi si arrocca al passato, alimentando come vediamo, vari fondamentalismi e c’è chi si lascia prendere dalla paura del futuro. Indietro non si torna! Dobbiamo imparare a scorgere i germi di un futuro che è ancora in gestazione. E questo noi cristiani lo dovremmo sapere, si può fare solo lasciandosi ispirare dallo Spirito Santo. Il nuovo che affiora ci sta imponendo trasformazioni che mettono in crisi i nostri modi di vivere e di pensare come pure strutture ormai sterili sia per la società che per la Chiesa. Il nostro Cardinale, l’Arcivescovo Matteo un po’ di tempo fa ci disse: “Il virus ha mandato in crisi l’egoismo non essendo possibile mettere in sicurezza sé stessi senza mettere in sicurezza gli altri. Papa Francesco ci ha messo in guardia da tre rischi: il narcisismo, il vittimismo e il pessimismo. Idolatrare sé stessi porta a far dipendere tutto dal tornaconto, a non ammettere le proprie fragilità, a farci sentire vittime e non farci sentire responsabili. Ci pensiamo troppo deboli per far qualcosa per gli altri, ma siamo esigenti per quello che ci riguarda. Si finisce per vedere tutto nero, nella carestia della speranza. Ripartire significa andare nella direzione opposta, quella della solidarietà, dell’umiltà e della speranza e io inizierei proprio dalla solidarietà ordinaria, possibile a tutti, umana e umanizzante, ricordiamoci che siamo tutti sulla stessa barca!

Secondo Papa Francesco “il rispetto è l’atteggiamento fondamentale che l’uomo deve assumere con il creato. Lo abbiamo ricevuto come un dono prezioso e dobbiamo sforzarci affinché le generazioni future possano continuare ad ammirarlo e a beneficiarne. Questa cura dobbiamo insegnarla e trasmetterla”.

Anche noi siamo chiamati a fare del nostro meglio per salvaguardare gli altri e il creato, Papa Francesco ce lo ha ricordato con la pubblicazione nel 2015 dell’enciclica Laudato Sì che ha voluto rilanciare in quest’anno speciale dedicato alla terra in quanto è convinto che rispetto per la terra e catastrofi (che siano ambientali o un virus) siano strettamente legate. Abbiamo colto questa opportunità per chiedere al professor Stefano Zamagni – Presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali come affrontare queste sfide globali.

Per noi rispetto per il creato significa anche rispetto per le persone che incontriamo, per i poveri, per i derelitti…qui a Bologna abbiamo avuto tanti maestri, non ultimo Padre Marella che verrà beatificato proprio quest’anno e di cui parleremo nel giornalino. Noi come associazione proviamo proprio a fare questo; prenderci cura di chi è in difficoltà attraverso l’incontro con le persone che incontriamo in strada, gli emarginati. All’interno del giornalino potrete trovare il racconto di otto modi di “portare rispetto” per i bisognosi attraverso il racconto dei nostri otto progetti. Inoltre abbiamo approfittato di questo momento difficile per raccontare delle belle storie di speranza! Durante il coronavirus le nostre attività sono andate avanti anche se in modo diverso, e attraverso il racconto dei volontari potremmo rivivere momenti di speranza nati in modo inaspettato durante il lockdown.