
Il primo dei progetti dell’Albero di Cirene, in ricordo di Chiara Baroni, nasce con l’intento di ascoltare le tante persone sole, emarginate, anziane, giovani o straniere, che bussano alla porta in cerca di un aiuto.
L’ascolto è proprio il punto di partenza per offrire tramite il rapporto umano e la disponibilità un aiuto concreto e un sollievo alle molte preoccupazioni.
La nostra attività principale è quindi quella dell’ascolto delle persone, che spesso sono sole, emarginate, anziane, straniere…. la cui necessità primaria è di parlare con qualcuno disposto ad ascoltarle, a dare -talvolta- consigli, suggerimenti e informazioni pratiche.
L’ascolto è il punto di partenza per offrire un rapporto umano basato sulla disponibilità, in un contesto di discrezione e -se possibile- familiare, questo perché nella maggior parte dei casi la necessità che riscontriamo in queste persone è sopperire alla mancanza di rapporti sociali.
La professionalità, la predisposizione e le capacità di tutte le volontarie hanno fatto si che il Centro oltre a soddisfare l’esigenza primaria dell’ascolto, abbia cominciato a fornire delle soluzioni, piccoli segni di interessamento alle singole difficoltà. Come è facile intuire, la percentuale più alta di utenti è composta da immigrati e da senza tetto, ma il numero degli italiani negli ultimi anni è in aumento. L’apertura bisettimanale del Centro d’Ascolto (circa due ore, il martedì e il giovedì, con la presenza di almeno tre uditori) ha evidenziato che molte persone hanno bisogno di informazioni che a noi sembrano banali ma che per loro sono di primaria importanza: si tratta di consigliare dove poter mangiare, dormire, lavarsi, e a quali servizi sociali rivolgersi (in questo caso il centro funge spesso da tramite).
In caso di situazioni particolarmente critiche, forniamo piccole somme di denaro per aiutare queste persone, cercando di supportare situazioni difficili con la ormai famosa “borsina” del mangiare particolarmente gradita e necessaria per chi si trova in difficoltà per noi inimmaginabili. Attualmente garantiamo questo servizio con l’aiuto delle offerte della Parrocchia di Sant’Antonio di Savena e le offerte in denaro e merci non deperibili fatte da persone che hanno a cuore il nostro progetto. Negli anni ci è capitato di pagare biglietti del treno per chi doveva raggiungere la famiglia, biglietti di pullman su lunghe tratte, biglietti dell’autobus cittadino per non correre rischi di sanzioni (che a volte abbiamo pagato), così come alcuni medicinali indispensabili.
Come si è visto le offerte di denaro sono indispensabili, in alcuni casi abbiamo pagato delle utenze a chi attraversa un momento poco felice, chiedendone la restituzione anche per educarli e renderli consapevoli che le offerte che si ricevono possono servire ad altre persone che vivono le stesse difficoltà.
Accanto a questi servizi cerchiamo di essere sempre un tramite costruttivo con i servizi sociali istituzionali, indirizziamo nella ricerca di un lavoro o di un domicilio e nel contempo abbiamo appuntamenti quindicinali per tenerci aggiornati, monitorare costantemente le attività e analizzare le nuove esigenze riscontrate dai vari volontari.
Il Centro apre due volte alla settimana, il martedì e il giovedì (9.30 -11.00) e fornisce soluzioni concrete e orientamento specifico ai servizi sul territorio oltre
che beni di prima necessità come vestiario e spesa.
Nell’ ambito del progetto date le sempre più specifiche necessità di chi si rivolge al Centro, col tempo si è attivata la consulenza legale gratuita, fornita da
professionisti del settore a cittadini e stranieri che si trovino in una situazione di maggiore vulnerabilità, affinchè l’accesso alla giustizia sia un diritto garantito a
tutti. Gli avvocati ricevono su appuntamento il lunedì alle 18.
Il centro d’ascolto raccoglie sempre vestiti di stagione e scarpe da ginnastica in buono stato.
Per chi volesse conoscerci può venire il martedì e il giovedì dalle 9:30 alle 11:00.
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