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Il doposcuola Giramondo ha bisogno di te!

Il 14 ottobre il doposcuola aprirà le porte a bambini delle elementari e ragazzi delle medie per fare i compiti e giocare insieme: le iscrizioni sono tante e i volontari mai abbastanza! Se sei interessato/a a darci una mano non esitare a contattarci!! Non è importante saper fare tutto ma ci basta solo la tua voglia di stare in compagnia e divertirti con noi!
Per qualsiasi info:
Erica 3206722555
Martina 3662815062
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Ricordati di donare il 5×1000

Carissimo\a,
mentre ti scriviamo nessuno sa come evolverà la situazione in Ucraina che ci sta tenendo tutti con il fiato sospeso.

Con la grave crisi energetica i costi di conduzione delle case di accoglienza, dei trasporti di beni di prima necessità e tanti altri nostri servizi sono destinati ad aumentare, possiamo continuare a tenere aperte le case e stare vicini alle persone solo grazie al tuo dono!


In questi 20 anni di volontariato sono tanti i progetti di assistenza, cura, ascolto, condivisione, pace e dialogo che abbiamo messo in campo a favore delle persone più bisognose proprio grazie a te!
Scriverti oggi è un modo per ringraziarti del supporto che ci hai dato finora e chiederti di sostenere fin da subito i rami dell’Albero di Cirene donando il tuo 5×1000 inserendo il codice fiscale 91223160374 .

Donare il 5×1000 è semplice e gratuito!

Infine ti ricordiamo che puoi decidere oggi quale ramo sostenere facendo una semplice donazione e continuare ad arricchire il nostro albero di frutti!
Grazie per la tua generosità!

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L’Albero ai tempi del coronavirus

In questi mesi difficili anche noi abbiamo dovuto riorganizzarci! Pensare a delle attività senza andare incontro a chi è in strada, o poter accogliere chi ha bisogno non è stato facile, ma per quanto possibile abbiamo continuato a prestare assistenza alle situazioni più delicate, sempre nel rispetto delle norme.

Hassan consegna il pranzo da asporto

Il Centro di ascolto ha continuato a fare assistenza telefonica a chi ne aveva bisogno. La Tavola della fraternità, seppure chiusa al pubblico, grazie in particolare ad Hassan ha sfornato ogni giorno un numero crescente di piatti da asporto, consegnati attraverso il cancello a quanti ne facevano richiesta. Da circa 20 pasti giornalieri, Hassan è arrivato a preparare pasti per 60-70 persone. I numeri così alti si spiegano dalla chiusura di molte mense presenti in zona. Qui riportiamo un bell’articolo di Avvenire-Bologna 7 sull’operato di Hassan che ha dedicato gran parte delle giornate di isolamento a preparare pasti per chi bussava alla porta.

Liberi di sognare ha sospeso le attività in carcere, ma il progetto ha continuato a portare i suoi frutti grazie all’ospitalità offerta ad un detenuto a fine pena.

Per Zoen Tencarari, chi ha potuto è tornato a casa, gli altri hanno continuato la convivenza in Casa Canonica e a San Nicolò di Villola, ed i ragazzi presenti si sono offerti per condividere pasti da asporto con chi ne aveva bisogno.

Pamoja ha dovuto purtroppo interrompere l’organizzazione dei viaggi all’estero, ma ha continuato a mantenere i contatti in particolare con le missioni africane.

In questo momento così difficile, le famiglie seguite dal progetto Aurora hanno continuato ad appoggiarsi all’Albero grazie alle volontarie che hanno portato a casa delle famiglie in difficoltà i generi di prima necessità.

Il Cardinale Matteo in collegamento con i volontari di Non sei sola

Non sei sola ha dovuto interrompere le uscite in strada, ma i volontari hanno organizzato dei momenti di formazione e preghiera a distanza (ringraziamo il nostro Cardinale Matteo che ci ha onorato della sua presenza virtuale ad uno di questi incontri), mentre l’ospitalità in Casa Magdala è continuata come sempre, anzi in questo periodo così particolare sono aumentate le opportunità di lavoro, pertanto tutte le ragazze hanno avuto dei contratti per lavori temporanei, che da un lato erano tanto attesi, ma dall’altro mettevano anche un certo timore in quanto costringevano ad uscire di casa.

La Scuola di italiano ha dovuto interrompere le lezioni, ma i volontari hanno contatto gli studenti con delle call e potenziando la propria pagina FB con materiali didattici.

Per quanto riguarda il Treno dei clochard il servizio in stazione è stato sospeso, mentre sono andati avanti i servizi ai dormitori, ogni sera i volontari ed in particolare i ragazzi di Zoen Tencarari, hanno preparato una decina di kg di pasta da distribuire poi in stazione e presso i dormitori.

Grazie a tutti per l’impegno e l’inventiva che avete avuto in questo periodo così difficile!!!

Cosa puoi fare oggi

Considerando che molte attività sicuramente non riprenderanno prima di settembre…e poi chissà…per ora segnaliamo la possibilità di supportare il centro di ascolto. Se qualcuno fosse libero, in particolare il martedì e giovedì mattina può contattare la segreteria per aiutare a preparare le sportine da consegnare al cancello. Contattate la segreteria per dare la vostra disponibilità e per avere indicazioni sulle modalità del servizio.

 


 

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ricordati del 5×1000!

Continua la campagna di sensibilizzazione sul 5×1000 e grazie ai contributi ricevuti nel 2018 abbiamo finanziato diversi progetti tra cui:

Casa Magdala che è la nostra casa per l’ospitalità temporanea di giovani donne uscite da situazioni di violenza e sfruttamento o accolte in Italia con lo status di rifugiate politiche

DONACI IL TUO 5x1000 !
DONACI IL TUO 5×1000 !

Nella dichiarazione dei redditi, c’è la possibilità di scegliere di destinare il 5 per mille dell’Irpef alle associazioni di volontariato Onlus.

Se credi nei nostri progetti, puoi essere partecipe in ciò che facciamo semplicemente firmando nell’apposito riquadro del modello 730 (oppure CUD o Unico) e scrivendo nello spazio preposto il Codice Fiscale 91223160374 dell’Associazione Albero di Cirene.
Destinare il 5 per mille è una scelta che non costa nulla ma che può fare la differenza!
Puoi aiutare la nostra associazione trovando nuovi amici disposti a sottoscrivere il 5×1000 con Albero di Cirene
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Ospiti di Papa Francesco

Il 18 Novembre 2018, i ragazzi del progetto Zoen Tencarari sono stati invitati da Papa Francesco in Vaticano a partecipare alla Giornata Mondiale dei Poveri. Tutto è iniziato quando un giovedì sera di Novembre, durante la cena comunitaria, abbiamo avuto un ospite speciale: Monsignor Fisichella, uno dei vescovi del Vaticano. Rimasto colpito dalla nostra accoglienza, ci ha invitato a partecipare a Roma alla Giornata Mondiale dei Poveri, evento al quale hanno partecipato diverse realtà coinvolte di volontariato impegnate in progetti con i più emarginati. La mattina abbiamo partecipato alla messa presieduta da Papa Francesco e abbiamo ascoltato la sua omelia che è stata molto toccante. Prima della messa, Don Mario ed Egest hanno avuto il dono di poter salutare in persona Padre Francesco. Dopo la messa abbiamo pranzato tutti insieme in una sala enorme, insieme ad altre 1500 persone! Durante il pasto, Padre Francesco ha condiviso la tavola con altri 20 ragazzi, di cui uno era Arman della nostra associazione. E’ stata veramente una giornata splendida, un dono per la nostra associazione, per la comunità e per ciascuno di noi.

Sentiamo il racconto di chi ha avuto la fortuna di partecipare:

Don Mario: “Quale Sorpresa e stupore! Inaspettato incontro e abbraccio con Papa Francesco grazie al vescovo Fisichella Rino. La giornata tutta è stata un gran momento di fraternità e di Chiesa”.

Chiara: “L’omelia di quel giorno ha parlato al cuore di tutti. Ora il testo si trova appeso alla bacheca della cucina di casa nostra. È il primo messaggio che abbiamo di fronte quando ci svegliamo al mattino.”

Michele: “Ho avuto la fortuna di partecipare al pranzo con il Papa anche a San Petronio, quindi a Roma è stato il mio secondo pasto condiviso con il Papa. Oltre alla bellezza della liturgia in San Pietro e degli scorci dei giardini vaticani che abbiamo visitato, è stato molto bello poter trascorrere la giornata tutti insieme, vivendo le stesse emozioni, accalcandoci insieme per vedere il Papa, aspettando insieme durante le file, prendendo un caffè per le vie di Roma o cercando di fare una foto alle guardie svizzere senza farci vedere.”

Giovanni: “Ho avuto la fortuna di partecipare al pranzo con il Papa anche a San Petronio, quindi a Roma è stato il mio secondo pasto condiviso con il Papa. Oltre alla bellezza della liturgia in San Pietro e degli scorci dei giardini vaticani che abbiamo visitato, è stato molto bello poter trascorrere la giornata tutti insieme, vivendo le stesse emozioni, accalcandoci insieme per vedere il Papa, aspettando insieme durante le file, prendendo un caffè per le vie di Roma o cercando di fare una foto alle guardie svizzere senza farci vedere.”

Riccardo: “È un esperienza eccezionale. I portoni di San Pietro sono l’accesso alle viscere della cristianità, fatta di eventi di ogni tipo, da soprusi a grandi atti di fede e misericordia. Quanti pensieri, anime e preghiere si sono sospese a San Pietro e si sono susseguite nei secoli! Quanti monumenti e sculture incominciano le navate! Il Papa è sempre a suo agio nella sua semplicità e sa di non essere fuori luogo. Penso che la sensazione più forte della giornata sia stato vedere i miei fratelli  stranieri, soprattutto quelli provenienti da altre religioni; commuoversi all’incontro con il Santo Padre. Una giornata che ho testimoniato in «Tempi sospetti» come il messaggio cristiano possa essere via d’accoglienza e risposta a chi cerca relazioni.”

Arman: “Per me che sono nuovo battezzato è stato fondamentale e pieno di onore. L’incontro con Papa Francesco mi ha donato una gioia interiore e una luce di speranza.”

Shaharam: “Per me che sarò battezzato è stato un passo molto importante visitare il Papa. Sono riuscito a vedere il Papa che bello! Che onore, proprio prima di diventare cristiano.”

Chiara: “Durante quel pranzo col Papa ho capito veramente cos’è la Chiesa. Non è un’istituzione lontana da noi, ma è una comunità. È stati un bel momento durante il quale mi sono sentita unita con la Chiesa.”

Tommaso: “È stata una straordinaria emozione partecipare con la comunità alla «Giornata dei Poveri» organizzata da Papa Francesco. Nella Comunità Zoen Tencarari (Casa Canonica) dove ogni giorno condividiamo la ricchezza del vivere insieme, delle nostre diversità culturali e sociali, il dono dello STARE INSIEME A TAVOLA; è stato stupendo condividere la tavola con gli ultimi, i poveri, insieme al Papa. Lui Francesco rivoluzionario, liberatore degli oppressi, che ogni giorno si spende per la giustizia, per la speranza, per l’amore. E’ stato davvero significativo condividere con lui e con la mia “comunità profetica” questo momento.

Martina: “Il pensiero va a quell’invito. Ho sentito nel cuore la profonda consapevolezza e riconoscenza per la viva presenza a un evento speciale. Ho udito parole di pienezza, mi sono sentita fortunata nel condividere luce, nell’assaporare di un pane di vita.”

Simone: “ANCHE NOI TRA I POVERI nella giornata dei poveri con il Papa? Perché? Giovedì 8 novembre 2018, in canonica, abbiamo l’onore di avere a cena, nella nostra grande, accogliente tavola, un ospite speciale, Mons. Rino Fisichella. Quella sera Gesù si è fatto uomo, concreto, due occhi e una bocca, vivo tra noi. Una serata bellissima, passata con la normale straordinarietà di una presenza semplicemente bella. Una chiacchierata a tavola tra più di 30 persone, tutti canonici, che conteneva parole di vita vera, di gioia, di verità, di bellezza. Ecco da lì cominciammo a parlare di andare a Roma alla giornata dei poveri. La prima reazione, che potrebbe venirti in mente è, ma noi tra i poveri? Perché voi che avete sempre una tavola imbandita di ogni cibo, perché? È cosi ci siamo messi a riflettere e abbiamo capito che siamo TUTTI POVERI! E si c’è una sofferenza vissuta che fa più male al corpo, ma tutti noi siamo poveri di Amore.”

Egest: Mi ricordo l’alba di quella domenica mattina, erano circa le 6 e noi eravamo fuori Roma a fare colazione in un autogrill. Non me ne rendevo conto ancora della grandezza di quella giornata e che cosa sarebbe successo dopo. E stata la mia seconda volta a Roma, seconda volta a Vaticano[la prima volta ho avuto la fortuna di salutare da vicino il papà durante la giornata di 21 aprile scorso.]; ma la mia prima volta dentro San Pietro. Non appena 3 minuti dentro la chiesa, mi ritrovo a parlare con il segretario del mons. Fisichella con cui avevo comunicato solo via telefono. 20 minuti dopo ci accompagnano [me e don Mario] nel retro per salutare il Padre Santo. Sembrava un sogno. E invece ci siamo trovati a parlare, e raccontare al Padre Santo della nostra piccola comunità, della nostra chiesa, della nostra casa, delle nostre vite. Un incontro ‘santo’, pieno di gioia, di spiritualità, di vita. Mi sento molto fortunato di aver potuto incontrare Padre Francesco, mi ha dato forza e ha alimentato la mia voglia di vivere in comunità.

Matteo: Il viaggio a Roma, in occasione della giornata mondiale del Povero, è stato una bella opportunità per trascorrere dei piacevoli momenti insieme a tanti amici di casa canonica e della parrocchia. È stato significativo e allo stesso tempo sorprendente che tra questi ci sia stato anche Giacomino, che all’ultimo momento, dopo svariati tentativi di convincimento, si è lasciato trascinare in questa simpatica iniziativa. Mi ha fatto un certo effetto vederlo camminare insieme a noi contento per Roma ed emozionarsi davanti al Papa, quando invece la frenesia della quotidianità mi portava spesso a salutarlo frettolosamente  incrociandolo in parrocchia. Questa Emozione penso che abbia colpito tutta la comitiva di Sant’Antonio. Prima in cattedrale durante la messa e poi a pranzo. Sapevo infatti che avremmo pranzato col Papa ma non speravo di essergli così vicino tanto da stringergli la mano e regalargli una coroncina del rosario che tanti anni fa fece mio nonno Alberto, il quale dopo la pensione si dilettava nel comporle con perline di recupero e una volta finite le regalava a quanti incontrava, dicendo loro di pregare la Madonna e magari ricordarsi di lui nella preghiera e ogni tanto per scherzare mi diceva: *“vedrai, un giorno ne daró una anche al Papa!!!!”… * Penso che questo dono lo abbia fatto sorridere dal cielo….Beh che dire!? Soddisfatti della giornata abbiamo fatto ritorno a casa, sognando un invito per la messa a Santa Marta e chissà, magari in futuro non troppo lontano, di ospitarlo tra noi a cena in casa canonica!!!

Segnaliamo questo bell’articolo appena uscito che tra l’altro riporta la foto di Eugen e Don Mario all’incontro con il Papa

Qui invece le foto direttamente dal sito del Vaticano

 


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